Saggio introduttivo


Variamente declinato, in verticale ed in orizzontale, il sentimento del tempo puo' trasformarsi nel tempo della memoria e della recherche, rivivendo gli altalenanti percorsi della storia e del passato, o immergersi nelle cose e nella natura, con partecipazione panica al flusso del respiro cosmico.

Nello spazio durativo della coscienza, si innesca cosi' un attraversamento dello spazio - tempo, in cui l' io individuale del poeta sa recuperare il sapore acre della storia (saccheggio) attraverso minime sollecitazioni visivo-emotive.
Basta uno scoglio (Lo scoglio), una nave affondata (Creatura sommersa), la visione di rocce millenarie (Altri evi) e di pochi ruderi (Cuori antichi), il ricordo dei segni e dei suoni gutturali dell'uomo preistorico (Preistoria) perche' il lago dei pensieri - sprofondi in abissi - dove il tempo non esiste.

In questo tempo interiore, il sentimento - in orizzontale - di appartenenza al divenire universale, espresso nella abbagliante bellezza di Sestri Levante (Sestri Levante) e della Baia del silenzio (Baia del silenzio), nel brivido di un' alba sul mare (Alba sul mare) nel tremore dei pioppi che svettano sulla sponda di un torrente (sponda del torrente), nell'improvviso gelo di un (Eclisse), conferisce una suggestiva animazione alla natura e alla realta', come rivelano intense metafore sinestetiche : Il languore dell'acqua che sospira (Oblio), Il silenzio dell'acqua sotto il ghiaccio (Evocazioni) - Il fascino urlante dell' onda (Lo scoglio) - La neve calda di biancore (Sponda di torrente) - I respiri di vento (Ave Maria Stella) - i ricordi ubriachi (Sestri Levante) ecc,

Queste metafore segnalano un' inventivita' lirica che, pur aliena di sperimentalismi avanguardistici per una sua interna misura di compostezza classica, si colloca nella linea della moderna creativita' novecentesca, alla quale appartiene, in particolare, la novita' tematico - problematica della quarta sezione - Figure della mente

Qui, dall' osservazione "scientifica" delle figure geometriche, si snodano alti momenti di meditazione sull' esistenza, sulla storia, sull' uomo e sulla sua inquieta ricerca di risposte, nella tensione verso un assoluto che non si concede mai.

Inedite immagini di quadrati, sinusoidi, coni, cilindri, cubi, ecc. attivano limpidi e intensi momenti poetici che danno voce ai significati nascosti della geometria, quando la si guardi "con altri occhi", cogliendone suggestivi rimandi simbolici.

Ecco allora che nella sinusoide si puo' leggere il ritmo della storia :

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Uguale ritmo scorre nella storia
in un su e giu' di uomini ed eventi
tra boom depressioni e stati nascenti
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nell'ellissi, puo' esprimersi l'inchiesta dell' uomo sui perche' primi dell'esistere:

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il ricercare gli assi portanti -
rovello inquietante che agita la mente
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e, nella parabola, la tensione ostinata dell'uomo oltre il finito :

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Si innalza la parabola
a vertici di inespressi desideri
e cerca una meta oltre il finito

Forza immanente e sovrumana
la costringe a curvare lentamente
verso un precipitare senza fine
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Negli spazi ben definiti del triangolo, rispecchiamento della fantasia imprigionata, si puo' avvertire il limite soffocante all' angoscia del pensiero, nei cerchi malevoli che sezionano i coni, il dolce sapore di un' infanzia triste; nella sfera, lucida perfezione - trionfo di perfette simmetrie, incantato gioco di equidistanze, l'emblema utopico di un' armonia (improbabile nella realta') in grado di vincere le dissonanze e le storture della vita, quelle stesse che provocano, nel cilindro, - incrocio di opposte realta' / combattute da forze contrastanti / fuse in apparente perfezione - una imprevedibile instabilita' :

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Un tocco scuote la compatta saldezza
che rotola verso lidi senza fine
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Allora non sara' un caso che la piramide, illusione d'eterno, sogno faraonico di non perire / nell' oblio dei posteri sia posta come ultima figura della mente, come una splendida ipotesi geometrica, che vorrebbe superare i limiti dell'umano, e che, invece,

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si sperdera' negli infiniti spazi
in miriadi di cariche vaganti


I Impigliati nella bellezza della vita, ma anche nella precarieta' e nei limiti dell'esistenza, i pensieri vagabondi di Francesco Dario Rossi ribadiscono e continuano ad esprimere una persistente malinconia che s' insinua ovunque: nella natura, nella recherche del tempo passato, nelle pure linee della geometria (inedito topos poetico di grande suggestione) e sembrano dichiarare l' impossibile "quadratura del cerchio" della vita.

Sconsolato approdo, questo, se la dolcissima lirica che chiude la silloge, dedicata alla Madonna - Nostra Signora dell'Orto, con l'invocazione a proteggere l'uomo dall' orrore del vuoto - dalle eterne paure dell' ignoto, con un istintivo spontaneo abbandono alla fede, non restituisce una possibilita' di speranza.

Ma se anche non ci fosse questa disponibilita' a concedersi alla fede, la meta autentica, al vagabondare dei pensieri (dei sogni?), Francesco Dario Rossi la troverebbe nella poesia; quel "non luogo" , quell' altrove, dove anche la piu' sconsolata delle visioni, la piu' pessimistica delle concezioni, catturata e reinventata dalla parola poetica, puo' consolare e alleggerire il peso della vita, illuminandolo con prismatici fasci di luce.


Grazielle Corsinovi


N.B. La prefazione di Graziella Corsinovi fa riferimento anche ad alcune poesie della silloge "Pensieri vagabondi".





Figure della mente