Francesco Dario Rossi






Sogni Vagabondi (1)





Sogni Vagabondi

Colori d'ambra e cieli trasvolati
si specchiano nel vento verso costa -
scendono dolci melodie
da corde d'arpa tese e rilasciate

Risa di fanciulle a perdifiato
corrono sul greto di sussurri
brezze impregnate di tepore
spirano nel folto dei capelli

La' dove il fiume viene mare
vagano natte galleggianti -
accoccolati sulla spiaggia
covano pensieri vagabondi




Ascesa

Sentiero che si inerpica tra i sassi
sbocca in una radura senza piante -

L'ascesa e' fatica consolante
l'arrivo una vertigine
che non sai
se vuoto inutile
o ansia d'infinito



Prova d'Orchestra

In fondo alla sala da concerto
suoni stonati
e tocchi di tastiere

Accordi nelle casse armoniche
sbocciano allo sfiorare delle dita -
soffiare di note nei clarini
vibrare di ance raccordate

Sulla pedana all'ombra del proscenio
la prova diviene sinfonia
di note e musiche divine





Sorgente

Fonte di acqua cristallina
nel tremolare delle foglie
all'ombra di muschio e di castagni

Nell'antro scavato nella roccia
vasi e anfore in attesa
del limpido zampillo di sorgente

Il lento scorrere vitale
tempo di illusioni decadute
affonda nell' umido dell'erba
del bianco cimitero di campagna



Acqua

Da mille bocche pullula
il lindore dell'acqua di sorgente

Fremito di calore nella vita

I semi si gonfiano e sbocciano
esplodono con forza poderosa

E l'acqua continua a scorrere
ignara del suo potere





Vita che sboccia

Quando sui tetti scende primavera
palpito di nidi
e voli d'ali

Nell'aria tinta di profumi
svolano pollini
e spore di speranza

Miracoloso evento si rinnova
nel brillar d' occhi e nel sorriso
di ragazze luminose nell'attesa
del fremito che genera la vita



Inebriata giovinezza

Portavano rose nei canestri
incantate fanciulle dell'aria -
erano rose di rosso vermiglio
su flessibili giunchi addormentate

Correvano su verdi cigli erbosi
a rive di ruscelli parlottanti -
acque linde di purezza
gorgogli di vorticose gore
silenzi di tigli pieni d'ombre

Ansanti sedevano sui prati
tiepidi di umore rugiadoso
bevevano nei calici la gioia,
le risa scivolavano sull'acqua
di concentrici cerchi inanellata

Occhi vivi di innocenti malizie

tra profumi di rosso vermiglio
brillavano di luci iridescenti

Azzurri barbagli di illusioni





Marinai

Un barlume si affaccia all'orizzonte
una paranza dondola sull'acqua -
spezzate son tutte le corde
la catene hanno maglie allentate

Il navigare procede libero
e lieve nello spruzzare delle onde

Avanza avanza verso l'isola
dal verde arrampicato sulle rocce

I marinai vociando scendono
e respirano il vento profumato

Appare e dispare tra le foglie
danzante diafana figura -
splendore di veste candida
si effonde nell'aria cilestrina

La danza continua come vortice
e i marinai non voglion ripartire




Galoppo

Galoppano cavalli scalpitanti
tra nugoli di polvere levata
dal battere di zoccoli impetuosi

Criniere si agitano al vento
i dorsi si abbassano sinuosi
nell'ansimante corsa mattutina

Staccionate stagni muretti
scompaiono nell'impeto sfrenato

Solo rimane un pendio che fuma





Sogni Vagabondi (2)